La Camera di commercio di Cuneo ha la sede principale a Cuneo, ma anche tre uffici sul territorio provinciale, ad Alba, Mondovì, e Saluzzo, dove si svolgono principalmente le attività di sportello al pubblico.

L’archivio si trova, naturalmente, nella sede principale di Cuneo ed è conservato in diversi locali; come è normale in casi di grandi enti, questo archivio è anche di concentrazione in quanto conserva oltre al proprio fondo anche i fondi di numerosi altri enti produttori quali l’EuroCIN GEIE (Gruppo Europeo di interesse economico), l’Ufficio Provinciale di Statistica, la Cassa Mutua, l’Archivio Sindacato Autonomo, l’Archivio dell’Azienda speciale EVAE (Ente per la Valorizzazione delle Attività Economiche) poi CEAM (Centro Estero Alpi Marittime), l’archivio dei Tribunali (versamenti di quattro enti del registro delle Società) e l’archivio dell’Ufficio Metrico che comprende solo le carte post 2000 (quando questo soggetto è confluito nella Camera di commercio), la parte precedente è stata versato all’Archivio di Stato di Cuneo.

L’archivio storico ha subito nel tempo diverse dispersioni dovute ai continui trasferimenti di sede avvenuti fino alla metà degli anni Venti; in minima parte si trova anche presso l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, che ne salvò uno spezzone dalla distruzione bellica.

La consistenza nei diversi istituti di conservazione, secondo il censimento pubblicato dagli Archivi di Stato nel 1996, era la seguente: documentazione conservata dalla Camera di commercio regg. 220, bb. 13, fasce. 87.000 ca (1862-1 988). Verbali e delibere di organi camerali, regg. 65 (1862-1944); relazioni annuali, bb. 11 (1927-1936); elenchi cronologici delle delibere del consiglio, regg. 5 (1927-1944); rubrica delle circolari ministeriali, reg. l (1943-1958); protocollo, regg. 53 (1911-1945); ruoli imposta consigliare, regg. 80 (1924- 1944); personale, fasce. 130 (1930-1988); bilanci preventivi (1909- 1944); bilanci consuntivi (1930-1943); libro abbonamenti a giornali e riviste (1930); libri degli impegni di spesa, regg. 2 (1930-1931); libri stipendi, regg. 9 (1936-1944); libro matricola, regg. 2 (1933-anni ’50); inventari beni, regg. 2 (1942); registro ditte, fasce. 86.800 (al l978) 50. Documentazione conservata dall’Istituto storico della Resistenza di Cuneo Consistenza: regg. 7, bb. 39 (1909-1946). Cenni storici sulle organizzazioni della provincia, gestione commissariale (1924-1927); attività generale (1927-1937); sezione agricolo-forestale (1927-1945); sezione industriale (1928-1945); sezione commerciale. Il registro ditte è costituito da quattro fondi: i primi due (ditte cessate fino al 1 930 circa; ditte cessate tra il 1930 e il 1978) sono ordinati per comune di sede e in ordine alfabetico; il terzo riunisce le imprese cessate tra il 1979 e il 1988 ed è ordinato secondo il numero di registrazione; il quarto fondo è stato costituto nel 1988 e riunisce le cessate per ordine di cessazione (ogni impresa presenta dunque due numeri identificativi). Si dà qui il dato relativo alle imprese registrate a tutto il l978, specificando che il dato al 1930 è di 27.620 fascicoli. Il fondo viene descritto sulla base dell’inventario sommario disponibile (1909-1945); sezione lavoro (1925-1945); documentazione relativa alla presenza di abitanti di origine ebraica in provincia (1925-1 945); varie (1936-1946, con docc. al 1968). Ufficio di collocamento provinciale: protocollo della corrispondenza del comitato direttivo, reg. l (1935). Biblioteca camerale: ca 7.800 volumi.

Nel 2008 l’archivista camerale, dott.ssa Luisa Billò, fece un puntuale censimento dell’archivio, che costituisce l’unico strumento di corredo aggiornato e molto utile come base di partenza per il nuovo intervento archivistico. Il lavoro del 2021 ha previsto la selezione dei documenti da proporre allo scarto, seguita da una collocazione ragionata dei documenti, una schedatura informatizzata e la valorizzazione delle carte più antiche e anche di quelle più rilevanti. Il censimento viene aggiornato nel 2023.

Due strumenti di corredo per l’archivio delle Camere di commercio italiane sono anche disponibili grazie al Centro di Cultura d’Impresa: si tratta del Titolario di classificazione e del Piano di Conservazione (anche noto come massimario di scarto). Il sistema di gestione documentale utilizzato dal 2015 è GeDoc e comprende anche il Manuale di gestione del Protocollo informatico.

La parte più preziosa di questo archivio, perché unica testimonianza delle denunce d’esercizio, è costituita dal Registro delle Imprese, gestita a cura di InfoCamere e, tramite il programma Telemaco, è informatizzata dal 1996. La Camera di commercio di Cuneo aveva, però, a quel tempo, già provveduto all’archiviazione ottica della documentazione fino al 1993, circa.

La pubblicazione realizzata nel 2012 in occasione dei 150 anni della Camera di commercio di Cuneo contiene un interessante contributo sull’archivio redatto da Walter Cesana L’archivio della Camera di commercio: risorsa e fonte preziosa per la ricerca storica, che si riporta integralmente qui di seguito:
Una necessaria premessa: l’importanza delle carte d’archivio. Gli archivi costituiscono in genere un prezioso deposito della memoria storica, perché le fonti scritte che vi si conservano sono determinanti per la ricostruzione di fatti, eventi, figure, fenomeni, da molteplici punti di vista. Nel caso specifico l’archivio della Camera di commercio, ente di primaria importanza per il mondo socio-economico del territorio, conserva un vasto patrimonio di documenti quali registri, pratiche, verbali, statistiche, licenze, autorizzazioni, descrizioni di proprietà, stanziamenti finanziari, rendiconti, bilanci, censimenti e altri atti riferiti a procedimenti amministrativi che sostengono l’attività di ditte commerciali, artigianali, agricole e industriali, individuali o societarie, che costituiscono la linfa vitale dell’economia locale e nazionale. Ad una prima impressione potrebbe sembrare che questi atti siano lontani o poco significativi per la storia e invece l’evoluzione degli strumenti e dei metodi della ricerca storica di questi ultimi anni ci dice che anche una documentazione amministrativa, fiscale, commerciale, statistica, apparentemente fredda nei numeri, negli enunciati, nella formulazione burocratica, può restituirci particolari interessanti e piste d’indagine stimolanti per l’analisi storiografica di un contesto socio-economico-culturale in una determinata epoca. Analogamente ad altre tipologie di fonti anche questi documenti richiedono un approccio specifico, strategie di utilizzo e metodi di interpretazione che devono relazionarsi alla complessità del lavoro di ricerca storica. Un semplice documento, una fattura o una licenza commerciale “non fanno la storia”, anzi, a volte tra le carte conservate negli archivi si incontrano elementi di contraddizione e di confusione: occorrono competenza e molta prudenza nell’interpretare dati, numeri, rendiconti, relazioni sull’andamento economico del territorio e il loro rapporto con il contesto sociale nel quale sono immersi. Per questo il singolo documento va sempre comparato con altre fonti e contestualizzato alla microstoria locale e alla storia generale, con un processo di osmosi tra le due dimensioni che favorisce un vero percorso di conoscenza della storia, in grado di far incontrare e collocare nel tempo un determinato fenomeno, di ricostruirne la cronologia, di mettere a fuoco gli eventi o i fatti che lo hanno contraddistinto (guerre, movimenti migratori, crisi economiche, progresso sociale, sviluppo strutturale, distribuzione di insediamenti e attività lavorative, eccetera), di individuare le relazioni, le ricadute sulla popolazione locale, la sequenzialità, la scansione in rapporto a determinati periodi, per far sì che lo studio del passato serva a meglio comprendere il presente e a guardare al futuro in modo più consapevole. Il patrimonio archivistico della Camera di commercio Sono passati oltre trent’anni dall’analisi che la studiosa Emma Mana rivolse all’archivio della Camera di commercio di Cuneo . La fotografia che emergeva dalla sua trattazione presentava una notevole consistenza del patrimonio archivistico, ma anche una precarietà di conservazione, una grave lacuna e frammentarietà nei documenti più vecchi andati purtroppo distrutti nei primi due decenni del Novecento e soprattutto la necessità di un intervento di catalogazione e risistemazione dei fondi, per tutelarne la conservazione e assicurarne l’accesso e la fruibilità a studiosi e ricercatori. Veniva anche evidenziato che l’archivio si trovava dislocato in parte presso i locali della Camera di commercio ed in parte presso l’Istituto Storico della Resistenza che, all’inizio degli anni Settanta, ne aveva salvato uno spezzone dalla distruzione. Per la parte collocata presso l’Istituto Storico veniva fornita una precisa elencazione dei documenti che coprono l’arco temporale dal 1921 al 1945 e tale inventario è tuttora disponibile in forma cartacea presso l’Istituto. Da allora la situazione è rimasta immutata per quanto concerne questa suddivisione, ma presso la Camera di commercio si è provveduto a recuperare ulteriori spazi in uffici e magazzini e a compilare un elenco più completo dei materiali (ora disponibile anche informatizzato). Non esiste ancora, al momento, un preciso inventario, ma è in corso un progetto di riordino e di schedatura di tutto il materiale conservato ed è auspicabile che quanto prima questo indispensabile strumento venga completato. Inoltre tutte le pratiche del Registro delle imprese, operativo dal 1996, sono archiviate otticamente, così come lo sono gli atti depositati ai preesistenti “registri delle società” nella fase transitoria dal 1994 al 1996. Il registro delle imprese è perciò accessibile dalla rete Internet in tempo reale, su tutto il territorio nazionale. Parimenti, tutte le pratiche presentate agli uffici del registro imprese camerali sono telematiche con firma digitale (per le società dal 2003, per le imprese individuali dal 2010). Ai documenti conservati, che riflettono le competenze e le attività dell’ente camerale e il loro cambiare nel tempo, si aggiungono raccolte di documenti di altri enti, connessi all’attività della Camera stessa, che costituiscono veri archivi aggregati e che arricchiscono notevolmente il patrimonio documentario. In sintesi questi fondi si riferiscono all’Ufficio provinciale industria, commercio e artigianato, all’Ufficio provinciale di collocamento (1935- 1938), al Consorzio volontario per la tutela sanitaria del bestiame (1946- 1969); all’Azienda autonoma studi e assistenza alla montagna (operante in seno alla Camera di commercio tra il 1952 e il 1977, fino al trasferimento delle competenze alla Regione), al Consiglio provinciale dell’artigianato, ora Centro estero Alpi del mare (azienda speciale della Camera di commercio). In questi ultimi tempi l’archivio sta sistemando un nuovo e importante settore, quello del materiale fotografico d’epoca. Le fotografie in possesso dell’ente camerale, documentano avvenimenti significativi locali, convegni, manifestazioni, persone eccetera da circa un secolo, come ad esempio l’inaugurazione della linea ferroviaria dalla stazione dell’altipiano di Cuneo a Nizza nel 1937 o la visita di Alcide De Gasperi a Cuneo nel 1951. È questo un nuovo tassello archivistico che non mancherà di suscitare interesse per la ricerca storica. Citiamo appena, inoltre, la ricca biblioteca che costituisce l’altro pilastro culturale della Camera di commercio e che dal 2001 fa parte del Servizio Bibliotecario Nazionale. Essa ha un catalogo on line che parte da pubblicazioni di metà ‘800, consta di più di 19.000 volumi e opuscoli e comprende monografie e periodici di carattere economico e storico-economico, annuari statistici, censimenti, rapporti, repertori e relazioni economiche, pubblicazioni sulla provincia di Cuneo e sulla sua economia; comprende inoltre una sezione dedicata alle pubblicazioni dell’Unione europea e il fondo bibliografico acquisito dalla sede di Cuneo della Banca d’Italia. Conserva numerosi periodici editi in provincia e interessanti raccolte di giornali e periodici stampati tra Ottocento e Novecento, oltre alla produzione editoriale completa dell’ente camerale. Un patrimonio che si va segnalando, infine, come importantissimo e che costituisce la liaison forte tra l’archivio storico e la biblioteca sono le tesi di laurea acquisite dal 1990, giunte a superare il numero di 150, afferenti discipline diverse, ma sempre attinenti alla realtà socio-economico-culturale e alla storia del territorio provinciale cuneese. In conclusione mi sia consentita un’annotazione personale. Ho avuto modo di sperimentare, in più occasioni, quanto l’archivio e la biblioteca della Camera di commercio di Cuneo siano un luogo di documentazione importante. Cito solo tre indagini alle quali ho lavorato recentemente, che hanno avuto sviluppi inediti proprio grazie a quanto si è potuto qui consultare: la storia della lavanda in Valle Gesso, la storia della canapa in Valle Grana e la storia dell’istruzione a Cuneo e nelle valli alpine. Per questo sottolineo l’importanza e l’unicità dell’archivio e della biblioteca camerale come fonti per la storia economica e sociale e sono grato alla Camera di commercio per la disponibilità e la collaborazione offerta alla ricerca storica. La Camera, che fu l’organo propulsore e promotore di studi iniziative ed interventi non solo nel settore commerciale ma anche in quello agricolo e industriale, contribuì alla diffusione dell’insegnamento agrario, all’apertura di una scuola enologica ad Alba e alla costituzione della Società bacologica Alto Piemonte.

La valorizzazione realizzata in questo progetto verterà su filoni di particolare interesse storico.

Bibliografia
Guida agli archivi storici delle Camere di commercio Camera di commercio industria e agricoltura di Cuneo, 1862-1962. Un secolo di vita economica, Cuneo 1962.

N. VASSALLO, Per una guida agli archivi storici delle Camere di commercio piemontesi, in Gli archivi, atti, pp. 1 19-135.