C’era una volta, tra le colline e i borghi del Piemonte, un intreccio di storie che collegava luoghi, persone e ambizioni attraverso simboli e marchi.
Nell’archivio camerale ogni etichetta, ogni documento, porta con sé non solo un’identità commerciale, ma anche il battito vitale di chi aveva osato sognare e costruire.
In questa pagina si propone qualche storia in cronologico andando a ritroso, tratta dai registri delle domande fatte nei decenni passati (a partire dal 1926) per registrare il proprio marchio, il proprio segno distintivo, alla Camera di commercio di Cuneo:
1979 – Occelli: l’eleganza del gusto
Il primo marchio da raccontare è il marchio per il burro registrato nel 1979 da Giuseppe Occelli che, a Farigliano, segnava un punto di svolta nella produzione alimentare di qualità. Con il suo design pulito e caratteri distintivi,

il marchio rappresenta ancora oggi un’eccellenza gastronomica, unendo tradizione e innovazione per conquistare i palati più raffinati.
1979 – Cassa di Risparmio di Cuneo: un altro ambito
Sempre nel 1979 viene registrato il marchio di Cassa di Risparmio di Cuneo per l’uso esclusivo nel settore dei servizi del credito.

Il disegno consiste nell’intreccio delle tre lettere iniziali del nome dell’ente, rappresentate in un carattere fantasia e inclinate verso destra. Il logo è completato con elementi grafici distintivi e realizzato in colori oro su uno sfondo bianco.
1976 – Sicotex: fibre del futuro
A Bernezzo, nel 1976, il marchio Sicotex di Renato Veglio portava una ventata di modernità nel settore tessile. Specializzata in fibre sintetiche e vegetali (cocco, sisal ecc.) l’azienda coniugava tecnologia e sostenibilità. Il logo,


con linee essenziali e colori vivaci, rappresentava il perfetto connubio tra innovazione e rispetto per l’ambiente.
1976 – Napoleone Michele: galleria d’arte
Sempre nel 1976, nasceva a Saluzzo un marchio diverso da tutti: Napoleone Michele

apriva una galleria d’arte.
1975 – Il Liquore Rakiko di Livio Griseri
Il 10 febbraio 1975 è una data importante per Livio Griseri, imprenditore di Mondovì, che registra un marchio per il suo liquore artigianale chiamato “Rakikò”. Il marchio è descritto come una composizione visiva accattivante: la parola “Rakikò” appare in caratteri rossi su uno sfondo bianco, accompagnata da disegni stilizzati che richiamano l’artigianalità del prodotto. Inserire l’immagine del marchio “Rakikò”.

Questo marchio rappresenta non solo un’identità visiva, ma anche un impegno a mantenere alta la qualità del prodotto. Griseri allega alla richiesta di registrazione una serie di materiali, inclusi fac-simili del marchio sia in bianco e nero sia a colori, sottolineando l’importanza dell’estetica nel branding del suo liquore.
1974 – Elvis Presley compera l’auto a Cavallermaggiore
Il 10 dicembre 1974, la Carrozzeria Saturn di Cavallermaggiore compie un passo importante registrando il proprio marchio “STUTZ” scritto in uno stile unico e destinato a contraddistinguere carrozzerie di fabbricazione propria.

La richiesta è firmata da Rinaldo Minola, socio accomandatario. Il marchio sottolinea la volontà dell’azienda di distinguersi nel mercato automobilistico grazie alla qualità delle sue auto, infatti, tra queste, ce n’è una che sarà scelta addirittura da Elvis: la Stutz Blackhawk Pearl White prodotta nel 1974. Un transatlantico di sei metri per due – due porte, quattro posti, cambio automatico, servosterzo, servofreno, freni a disco, alzacristalli elettrici, aria condizionata, chiusura centralizzata, sedili regolabili elettricamente, interni in pelle e finiture super-lusso – per costruire il quale 35 operai altamente specializzati impiegano quasi 900 ore di accuratissimo lavoro, rigorosamente manuale. Quasi trecentomila dollari è stata richiesta con gli interni in cincillà (dal sito https://archiviolautomobile.aci.it/articoli/2016/09/10/elvis-presley-faceva-shopping-a-cuneo.html dicembre 2024).
1973 – Pico della Mirandola: un Barolo delle Cantine “Adriano Cantine Roccabella vini tipici” di Adriano Romano e Fernando
Il 1973 era un’epoca in cui il barolo era un vino elitario, oggi si tende a scegliere la qualità e non la quantità, ma 50 anni or sono non era così. Pico della Mirandola, il nome riportato come stemma sull’etichetta di questo vino Barolo e l’immagine del castello di Roddi d’Alba, disegnata a china,

sembrano portare a un cliente privilegiato e anche al territorio di quel borgo antico sormontato appunto dal castello.
1971 – TARGA: scuola guida tra sicurezza e innovazione
Non lontano da Roddi, ad Alba, un uomo di nome Roberto Riccardo aveva un sogno diverso. Nel 1971, fondò TARGA (Tecnica Addestramento Razionale Guida Autoveicoli) , una scuola che univa innovazione e sicurezza stradale. Il suo logo, con il volante e il semaforo,

era il simbolo del progresso in un’Italia che cominciava a correre, ma voleva farlo con prudenza. A Cuneo, il registro ditte della Camera di commercio conserva questo particolare marchio.
1970 – Alpitour: vacanze a tempo di jet
Nel 1970 a Cuneo, in frazione San Rocco, prendeva vita un marchio ancora oggi molto famoso che era il simbolo di una rivoluzione nel turismo: Alpitour, un tour operator di Isoardi Lorenzo. Con il suo slogan “Vacanze a tempo di jet”, prometteva di portare il mondo ai piedi delle Alpi. Organizzava viaggi individuali o di gruppo con qualsiasi mezzo di trasporto terrestre, aereo, marittimo. La semplicità del logo, due ali del jet,

incarnava l’idea del viaggio senza confini.
1972 – Camera di commercio: il marchio per frutta e verdura
Nel 1972 la stessa Camera di commercio di Cuneo registra un marchio per distinguere i prodotti ortofrutticoli della provincia: pesche, mele, pere, ciliegie, albicocche, susine, fragole, lamponi, mirtilli, uva da tavola, castagne, nocciole, noci, insalata, spinaci, peperoni, fagioli, cavoli, cavolfiori, piselli.

1969 – M.A.F. di Fossano: mole abrasive e precisione
Mentre il mondo si muoveva veloce, altre mani lavoravano su progetti concreti. A Fossano, nel 1969, la M.A.F. – Mole Abrasive Fossano produceva strumenti indispensabili per l’industria locale. Il disegno stilizzato del loro marchio

era un omaggio alla solidità e alla precisione, qualità essenziali in ogni mole abrasiva.
1969 – Errebi e Polyacril: arte e tecnica a Busca
A Busca, nel 1969, l’azienda Errebi di Bonelli Luigi, trasformava i tessuti in arte. Con marchi come Polyacril,

le loro moquettes. feltri e tappeti portavano eleganza e calore nelle case italiane. Un modo per vestire gli ambienti con la stessa cura con cui si sceglieva un abito di qualità.
1967 – Polli Giacardi: il galletto della tradizione
Nel piccolo borgo di Peveragno, nel 1967, un galletto rosso vestito di tutto punto con giacca e cravatta

un logo ironico e vivace simbolo dell’azienda di Domenico Giacardi che aveva saputo conquistare le famiglie. Polli Giacardi, con il suo slogan “Regala tempo alla massaia!”, non vendeva solo pollame fresco, ma anche già cotto e questo era il motivo dello slogan: una promessa alle massaie, sempre indaffarate tra cucina e famiglia.
1965 – Falci Pradleves: tradizione agricola
La tradizione della fabbricazione di falci grandi e piccole, trova il suo simbolo nel 1965 con il marchio Falci Pradleves di Simondi Ambrogio S+A,

che custodisce ancora oggi il sapere antico dei pastori e dei contadini. Ogni falce è un’opera d’arte, un omaggio al rapporto tra l’uomo e la terra.
1958 – Lana Pacis: pace e tessuti pregiati
Nel 1958, a Boves, nasceva Lana Pacis, il marchio del lanificio di Fontanelle. La visione territoriale di Giacomo e Giovanni Varrone si rifletteva nel logo,

che raffigurava la maestosa chiesa del Santuario di Fontanelle e le case accanto con le montagne come sfondo. Produceva matasse di lana pettinata e cardata.
1951 – Caffettati Blua Celestino: dolcezza e tradizione
Nelle strade di Borgo San Dalmazzo, nel 1951, l’odore dolce dei Caffettati Blua Celestino riempiva l’aria. Specialità conservabili, create per deliziare i palati e nutrire i cuori, portavano avanti una tradizione nata nel 1875. Il marchio circolare

trasmetteva rassicurazione e qualità.
1948 – Fontanafredda: un marchio ancora famoso
La storia di questi vini hanno radici lontane infatti Rosa Vercellana, meglio conosciuta come Bela Rosin, moglie morganatica di Vittorio Emanuele II, era stata nominata contessa di Miraflores (dove oggi sorge il suo mausoleo) e di Fontanafredda. Pare che il primo produttore di questo vino fosse suo figlio.
Sicuramente oggi Fontanafredda è ancora un marchio rinomato, tra i più conosciuti.
Il 5 maggio 1948 presso la Camera di commercio di Cuneo l’azienda registra il marchio di una delle più storiche etichette Fontanafredda, quella della vigna La Villa che ha un simbolo elegante, rappresentativo della qualità della sua produzione vitivinicola.

